di Angelo Drusiani1
1998: “L’uomo che sussurrava ai cavalli”. Al cinema e in un romanzo.
L’uomo che sussurra ai BOT, prima, ai BTP e ai CCT, poi. In Borsa.
Più o meno stesso periodo. Una battuta, in parte, il sussurro finanziario.
In parte, però, anche la conferma che non tutto, nei mercati finanziari, è facile da spiegare e da comprendere. E, non ultimo, da tenere segreto.
Perché se sussurri, probabilmente non desideri che altri sentano ciò che stai dicendo.
Azioni, obbligazioni, Fondi di Investimento.
I più noti al pubblico, ma nei meandri del sistema finanziario di prodotti se ne trovano tantissimi. Che gli investitori esperti sanno maneggiare. Ma che altre tipologie di investitori farebbero meglio a dimenticare.
Perché potrebbero produrre danni.
Sorrido, perché ricordo quando, da piccolo, nella zona che dall’incrocio tra Via Riva Reno e Via delle Lame e Porta Lame stessa, con annessi spazi distrutti dalle bombe della seconda guerra mondiale, là dove sorgeva l’Ospedale Maggiore e ora in parte il Palazzo dello Sport, il PalaDozza, tanti amici si ferirono alle mani e al viso, maneggiando bombe a mano. Con annessa esplosione.
È di Bologna 1950 circa la fotografia ipotetica. Con il canale di Via Riva di Reno non adibito a parcheggio per auto. Ma spalancato con la “murella” che lo divideva dalla strada, allora lastricata di sassi. Gli stessi che ora ricoprono in buona parte Piazza Santo Stefano.
Era solo per dire che se non si è esperti, meglio fare attenzione.
Sia per le bombe a mano, sia per gli investimenti finanziari.
E l’uomo che sussurra alle varie tipologie di prodotti finanziari, in qualche modo ha un suo ruolo. E scrive, e parla e qualcuno catechizza. Sì perché anche in quest’ambito a molti piace “parlarsi addosso”, ad altri no. Stringati, ma in modo tale che chi ascolta capisca. Perché se a capire è solo chi sussurra, a che serve?
Si venga al dunque! Urla l’esaminatore.
Senza balbettare, senza timori, il sistema finanziario ha un pregio e un difetto.
Che comanda, da secoli, i Governi del globo. O, meglio, può condizionarli. Soprattutto, quelli dei Paesi che generano tanta attività, ma anche tanto debito. E che, giocoforza, sono costretti a ricorrere alle “cure” del sistema finanziario. Che ci riporta al sussurratore. Che propone tanti prodotti adatti alla cura. Gli stessi già ricordati, dai BOT in poi.
BOT & Company sono debiti per chi li propone, Stati, aziende e crediti per chi sottoscrive o li acquista, a loro volta i risparmiatori, società che dispongono di denaro, Fondi Pensione e ancora una miriade di realtà che desiderano di investire parte della loro ricchezza. Allo scopo di trarne un vantaggio finanziario, gli interessi sul capitale investito.
Azioni che, viceversa, certificano la partecipazione, seppure spesso marginale, all’attività produttiva della società che colloca parte delle proprie quote azionarie sul mercato, per ricavarne capitale, a fronte del pagamento di un dividendo annuale, calcolato sull’utile di bilancio della stessa società.
E qui, chi sussurra deve saperne. Dei debiti, dai BOT & Company, perché è basilare siano accreditati gli interessi a chi presta il denaro e, soprattutto, rimborsato il capitale ottenuto, quando il prestito arriverà alla naturale scadenza. Un prestito, infatti, ha una durata, che può essere brevissima, breve, lunga o lunghissima.
Chi sussurra deve saperne anche di varie tipologie di società, se l’attività che svolge sia remunerativa, se le prospettive del mercato cui si rivolge siano in fase di miglioramento. In pratica, se la società guadagna e quanto, per poi distribuire parte del guadagno stesso agli azionisti, grandi o piccoli che siano, per remunerarli della loro fiducia. D’altra parte, hanno immesso capitali propri nel capitale sociale dell’azienda: giusto siano compensati con l’accredito di parte degli utili realizzati.
Non è però una favola sempre a lieto fine.
Gli affari a volte premiano l’impresa e l’imprenditore e gli investitori. A volte, no. Dietro a noi, oltre un anno di attività economiche a singhiozzo o addirittura ferme. Si pensi alle compagnie aeree, ad esempio, ma non solo. È difficile realizzare utili, se non si esercita la propria attività.
Ecco, in sostanza, che avviene nei mercati finanziari.
In Borsa è relativamente semplice: se le società le cui azioni sono scambiate in Borsa producono buoni risultati, il valore di scambio dell’azione stessa, generalmente, tende a salire. Nel caso opposto, lo stesso valore si porta su livelli cedenti.
Il valore delle obbligazioni, dei titoli di Stato è legato anche alla solidità dell’emittente, azienda o Ministero del Tesoro. Se questa è percepita positivamente, gli investitori sono solerti nell’acquistare le obbligazioni, incrementano il loro valore. In caso contrario, percezione non brillante, l’effetto negativo è dietro l’angolo.
Altri fattori contribuiscono a migliorare o a peggiorare il valore dell’azione, dell’obbligazione o del titolo di Stato: è la dinamica prevista dei futuri tassi d’interesse. Il costo del denaro rappresenta per le azioni societarie un aspetto determinante, in grado di condizionare il bilancio annuale delle aziende. Se il costo sale, si rischia di deprimere gli utili e, a cascata, il valore delle azioni.
Per rendere ancora più complessa la situazione a chi sussurra, ci si mette l’inflazione. Essa pure può aumentare o diminuire. Aumenta, generalmente, nelle fasi in cui l’economia tende a migliorare. Scende, se l’attività produttiva peggiora.
E qui davvero tutto si complica. Dalle decisioni governative a quelle delle Banche Centrali. Alle scelte delle aziende e dei loro responsabili. Alla strategia dei consumatori, se optano per incrementare o ridurre gli acquisti di beni o servizi.
Forse ho sussurrato troppe situazioni, in una sola fase, ma ce ne sarebbero altre ancora.
Tenere il fiato per altri momenti potrebbe essere una scelta da porre in atto. Perché passare dai BOT all’inflazione, come se niente fosse, non è poi tanto certo.
Alla fine, lo si nota da tempo, alla maggior parte degli investitori interessa il risultato. In pratica, se il capitale sia aumentato o no. Di solito, essi ricevono fior di pagine illustrate da grafici di vario genere, tutti frutto di studi e di statistiche. Non sempre facili da leggere e da interpretare. Come lo è, in effetti, il comparto finanziario e le varie componenti che lo caratterizzano.
Consulente finanziario per Edmond Rothschild, sede di Milano. Operatore nei mercati finanziari dagli anni ‘80 del secolo scorso. Pubblicista per “L’Economia” del Corriere della Sera. Presenze settimanali a canali TV specializzati in mercati finanziari.
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In attesa delle aperture ….