Noi de “La Cicala di Orno” ci siamo riproposti di non parlare di attualità.
Solo pochi di noi vorrebbero scrivere qualcosa a proposito di sport, salvo poi rinunciare all’idea che, per i più, significa trattare di un argomento scontato e popolare.
Ma di fronte ad un successo sportivo così straordinario ed inatteso per la città di Bologna, anche i più scettici tra noi si sono dovuti ricredere.
Il merito va, allora, alle scelte e alla determinazione di un allenatore di origine serba, già campione nel suo sport, in grado di generare un’irresistibile alchimia tattica e di volontà del gruppo, indispensabile a raggiungere l’impresa sportiva.
L’ottavo scudetto del Bologna è degna sintesi di una striscia di risultati straordinari, ben dieci le vittorie consecutive nella parte finale della stagione, che hanno avuto la meglio delle legittime aspettative delle squadre di Milano, già favorite alla vigilia del campionato e, a maggiore ragione, prima di queste ultime settimane da cavalcata trionfale.
Una squadra, quella della nostra città, che ha dato il meglio nelle parte finale delle partite, con un ultimo quarto a suggellare una concentrazione nel gioco, divenuto brillante in attacco e attento in difesa, e una tenuta fisica straordinaria rispetto ai rivali.
L’apice della stagione proprio all’ultima partita, con la vittoria per 4 a 1 nei confronti della Juventus di Torino, la storica rivale; il risultato è stato anche generoso nei confronti della squadra ospite, quando un perentorio “quattro a zero”, maturato già nel corso del match, sarebbe stato il logico epilogo.
La svolta della stagione, forse anche intuitiva per i non tifosi, è stata la decisone dell’allenatore di schierare solo giocatori con la “esse” iniziale, quella dal particolare timbro bolognese, tale da creare un gruppo compatto e fortemente motivato. Quindi una formazione titolare composta da Skorupski, Soumaro, Schouten, Svanberg, Soriano, Skov Olsen, Sansone e Santander, oltre naturalmente a Silvestri De, Tomiyasu, che in giapponese si pronuncia con la “esse”, ai veterani Sdanilo e Spalacio, con la giovane promessa, veloce e sgusciante, Svignato.
Socmel che squadra, direbbe chi ci capisce qualcosa.
Sembra che il nuovo ed efficace spartito tecnico sia stato suggerito proprio dal Presidente Saputo a Sinisa (o Sasha, fate un po’ voi), contro le perplessità di Zanetti, la cui zeta al massimo si può pronunciare solo un po’ più dolce.
Di particolare suggestione le feste in piazza, dove finalmente i colori più cari, il rosso e il blu, hanno dipinto le bandiere e le mascherine, sostituendo quel cupo bianco e nero, cui eravamo rassegnati da troppi anni.
Un regolamento che non premia il merito sportivo impedirà alla città di partecipare ai prossimi tornei continentali; uno stimolo ulteriore per dare continuità a questa bella storia di sport.
La CICALA di Orno è la vetrina privilegiata delle iniziative dell’Associazione ORNO TEATRO, con i frequenti rimandi al sito dell’Associazione e al proprio canale YouTube, dove sarà possibile seguire, vivere e condividere gli eventi che abbiamo organizzato: